Stefano Perrone - Maschere in Villa
Stefano Perrone - Maschere in Villa
Melzi Fine Art è lieta di presentare ‘Maschere in Villa’, mostra personale di Stefano Perrone presso gli spazi espositivi di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate. L’esistenza e l’uso della maschera come oggetto per rituali o puramente decorativa si data fin dal periodo preistorico, ma è la maschera sociale, che esiste quindi dagli arbori della civiltà umana, che Perrone affronta e rappresenta in questa sua terza mostra personale con la galleria milanese. Continuando ad applicare il suo stile ormai caratteristico, Perrone rappresenta con in suoi vettori e gradienti emozioni, sentimenti ed atteggiamenti che noi indossiamo quando ci interfacciamo con gli altri. Non é un caso che queste maschere assomiglino molto a delle maschere anti-gas, la cui funzione è quella di proteggerci dal tossico sovraccarico emotivo a cui siamo sottoposti quotidianamente. Indossando queste Maschere possiamo affrontare la società con impatto frontale, filtrando solo quello che vogliamo ricevere o far percepire. Le Maschere fluttuano in spazi eterei ed inafferrabili, rappresentando la facilità con cui passiamo quotidianamente da una maschera all’altra senza nemmeno accorgercene. L’uomo di Perrone, che spesso spreca energie e tempo senza ottenere risultati, vive in bilico sopra ad un perno in perenne movimento e dall’equilibrio instabile come un cavallo a dondolo, lottando contro il Tempo che tuttavia mantiene una posizione di stabilità e controllo, imperterrito e inattaccabile. Questa eterna lotta angoscia più che mai l’uomo contemporaneo il cui obiettivo è l’immortalità, che pare oggi una possibilità sempre più realizzabile grazie all’avanzamento della tecnologia. Perrone propone anche dei lavori fortemente distaccati dalle sue maschere e che rappresentano il risultato di un processo di libera espressione con l’approccio alle nature morte.
È la casualità delle nature morte a colpire l’artista, che usa le linee vettoriali per esprimere l’interazione tra oggetti che solitamente non hanno alcuna relazione tra loro. Perrone reagisce all’interesse scaturito dalla quantità e contrasto di oggetti assemblati dalla pura casualità, raffigurando la natura morta con la sua peculiare tecnica. Prendendo ispirazione dalla precedente carriera, l’artista contamina le tele con il concetto di limbo fotografico, uno sfondo senza angoli davanti al quale posiziona il soggetto che appare sospeso nel vuoto. L’artista consuma veracemente i temi che tratta da periodo in periodo, come utopie ed eterotropie, identità ed equilibrio, ed é questa continua ricerca di nuovi elementi da interpretare ad alimentare l’interesse di molti che sin dall’inizio credono nella sua visione.